Il Pentagono d’oro del Cartizze rappresenta l’eccellenza del Prosecco.
Qui microclima e terreno generano un’oasi naturale per la coltivazione di viti sane e longeve, regalando al vino Cartizze caratteristiche uniche.

Cos’è Cartizze?
Una zona, ed un vino.
Cartizze è una ristretta area collinare che si estende per soli 108 ettari, dove si produce il prestigioso vino Spumante chiamato Prosecco DOCG Superiore di Cartizze.
Si tratta di una selezione di piccoli vigneti, racchiusi in 1 chilometro quadrato, che contano all’incirca 140 diversi proprietari terrieri. La superficie è interamente vocata alla coltivazione della vite, nello specifico alla varietà di uva Glera impiegata come base nella produzione di Prosecco (minimo 85%).
Questa sottozona è riconosciuta come apice qualitativo della denominazione Prosecco perché qui microclima e terreno generano un’oasi naturale per la coltivazione, favorendo la crescita di viti sane e regalando al vino Cartizze delle caratteristiche uniche e di particolare pregio.
Per questa sua esclusività, Cartizze è riconosciuto come CRU, cioè una precisa selezione di elevata qualità all’interno di una più vasta area di produzione viticola come quella del Prosecco.
Una microzona dalle proprietà così preziose da conferirgli il titolo di Pentagono d’Oro.
Dov’è Cartizze?
La zona di Cartizze si trova nel comune di Valdobbiadene (Treviso, Italia), nello specifico tra le frazioni di Santo Stefano, Saccol e San Pietro di Barbozza. Questa micro-area interamente coperta di vigneti si estende per 108 ettari (1km quadrato circa). Ci troviamo nel cuore del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Cosa distingue Cartizze dalle altre zone di produzione del Prosecco?
1) Esposizione a sud
La vallata del Cartizze forma una catena collinare che si alza di quota da Sud verso Nord (da 200m fino a 350m sul livello del mare): in questo modo le piante godono dell’esposizione diretta al sole, che agevola una maturazione omogenea dei grappoli e garantisce alti livelli zuccherini.
2) Ventilazione
Una brezza costante soffia dalle montagne mantenendo l’apparato fogliare della vite sempre arieggiato ed asciutto: si previene cosi la formazione di umidità, che porterebbe altrimenti allo sviluppo di malattie fungine.
3) Terreno ricco di minerali
Le colline del Cartizze sono di formazione tettonica, ovvero derivano dal sollevamento dei fondali marini avvenuto oltre 5 milioni di anni fa. Il suolo è composto da arenarie e morene, modellato nel tempo per formare uno spesso strato di argille. Questo fondo argilloso consente all’apparato radicale della vite di scendere in profondità, garantendo una riserva d’acqua ed un costante apporto nutritivo.
K
Potassium
N
Nitrogen
P
Phosphorus
Mg
Magnesium
Ca
Calcium

4) Drenaggio delle acque superflue
La morfologia della vallata presenta 5 costoni collinari che si estendono longitudinalmente da nord verso sud, favorendo un perfetto drenaggio delle acque. Si eliminano i ristagni idrici e l’umidità in superficie, causa principale della propagazione di malattie fungine.
5) Escursione termica
Durante la notte, dalle vette delle Prealpi scende una corrente d’aria fresca che si insacca nella vallata del Cartizze creando ampie escursioni termiche tra notte e giorno. Queste variazioni di temperatura sviluppano delle forti caratteristiche aromatiche nell’acino che poi si trasmettono al vino.
6) Rese per ettaro più basse
Il disciplinare del Prosecco impone che le rese per ettaro delle viti nel Cartizze sia inferiori alle altre zone di produzione: 120 q.li/ettaro (135 q.li/ettaro area DOCG, 180 q.li/ettaro area DOC). Questo favorisce la produzione di vini pregiati, a scapito dei grandi volumi derivanti da produzioni intensive.
Curiosità sul Cartizze
/ Le uve raccolte entro i confini del Cartizze devono essere vinificate solo all’interno del comune di Valdobbiadene.
/ Le bottiglie denominate Cartizze sono prodotte in numero limitatissimo, 1,2 milione all’anno, e devono essere commercializzate solo in bottiglia nella versione Spumante (no versione Tranquillo, Frizzante, no sfuso, no damigiana).
/ La spumantizzazione avviene secondo metodo Martinotti (seconda fermentazione in autoclave).
/ Al contrario di molte leggende diffuse, nel Cartizze l’uva non viene raccolta tardivamente né viene fatta appassire. Si vendemmia quando l’uva raggiunge giusta maturazione, garantendo equilibrio tra acidità e grado zuccherino e una buona concentrazione di aromi (in settembre).